La Fondazione acquisisce l’opera Phantasmagoria Pacis

Il 9 novembre 2025 si è conclusa la mostra Phantasmagoria Pacis, progetto espositivo corale curato dalla Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace in collaborazione con il Museo Nazionale Collezione Salce, ospitato a Treviso nella sede di Santa Margherita.

Il bilancio è stato sicuramente positivo per la Fondazione: migliaia di visitatori hanno apprezzato la mostra, tra i quali tantissimi studenti e scolaresche, ma anche turisti in visita nel trevigiano.
Il successo del progetto ha dimostrato come la pace possa essere positiva e pensata in autonomia come un valore autonomo, slegata dai colori politici, indipendente e da coltivare, e non sempre vincolata al concetto della guerra. Il percorso della mostra, attraverso il mezzo artistico simbolico dei manifesti della Collezione Salce, ha permesso ai visitatori di vedere cosa l’umanità è riuscita a costruire in termini di pace negli anni: associazioni, movimenti, diritti umani e anche organizzazioni internazionali come l’ONU.
La pace diventa così un’entità bifronte, può essere positiva, indipendente e forza creatrice, anche se oggi è spesso considerata come semplice antitesi della guerra, e costantemente rimessa in discussione.
Le caratteristiche effimere e illusorie della pace sono state evidenziate dall’opera digitale dell’artista Damiano Fasso, esposta sia in un’area dedicata del museo, sia sui muri di palazzi cittadini trevigiani durante i weekend in cui si è tenuta l’esposizione. L’opera digitale Phantasmagoria Pacis, che ha dato il nome alla mostra, in conclusione della manifestazione è stata acquisita dalla Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace.

Di Stella Guizzardi

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