Ponti di Pace, eventi e incontri sulla Pace dal Mediterraneo

VENEZIA – Dopo il successo della scorsa edizione, dal 16 al 18 ottobre a Venezia si torna a parlare di Pace nel Mediterraneo con un ciclo di eventi e incontri dal titolo “PONTI DI PACE”, rassegna organizzata da Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace (Ve.Ri.Pa.) e l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino. La Fondazione Ve.Ri.Pa, tra i suoi fondatori, annovera il Comune di Venezia, la Regione Veneto e l’Università Ca’ Foscari, mentre l’Istituto
San Bernardino, è il braccio veneziano della Pontificia Università Antonianum di Roma.

Ponti di Pace si articola in tre giornate di convegni, incontri e workshop che metteranno in dialogo attori di pace nel ruolo di esperti, professori e partecipanti attivi per declinare il tema della Pace nel Mediterraneo in diverse forme: dalle esperienze personali dei Giovani di Rondine Cittadella della Pace e il professor Calò (Presidente Fondazione Ve.Ri.Pa.) in “L’ecologia del conflitto: rigenerare le relazioni”, alla prospettiva accademica dei
professori Jacomuzzi (Università Ca’ Foscari), De Simone (Rete Teologica del Mediterraneo), Pace (Università di Padova) e Borsotto (FOCSIV) che interverranno nella tavola rotonda dal titolo “La Pace nel Mediterraneo: patrimonio e prospettive”. Attraverso “La Venezia del dialogo e per la pace” sarà possibile conoscere e approfondire l’impegno attivo del coordinamento delle realtà cittadine di InMarciaperlaPace e Nandino Capovilla. Sino ad una
conclusione che coniuga il significativo tema della rassegna alle arti, con una lettura di poesie dal Mediterraneo degli studenti dell’associazione ASCA (Università Ca’ Foscari) accompagnati dalla musica di Elisa Battistella, membro dell’Orchestra d’archi di Farra d’Isonzo, con monologo conclusivo sul ruolo della Pace. Questo in “Musiche e parole di Pace” che si terrà, grazie a Matteo Senno (Consigliere Delegato della Città Metropolitana di Venezia), presso l’Auditorium Centro Servizi in via Forte Marghera.

L’accesso è libero fino ad esaurimento posti per la cittadinanza tutta.

La rassegna di dialoghi mediterranei – spiega Marco Dal Corso, Istituto di Studi Ecumenici “S. Bernardino” – a Venezia vuole imparare dal passato: il Mediterraneo è testimone di una possibile convivenza interculturale e interreligiosa, come dimostra la sua storia, compresa quella veneziana. Le vicende odierne del Mediterraneo, però, spesso finiscono con lo smentire
questa storia di positiva contaminazione. Davanti all’attualità, l’immagine che meglio descrive il Mediterraneo è quella del “naufragio di civiltà”: il naufragio non solo dei disperati che cercano di attraversarne le acque, ma anche quello di una intera civiltà che non sa più accogliere e che crede di risolvere i conflitti con la guerra e la violenza. Per questo abbiamo bisogno di un nuovo pensiero e una diversa pratica in relazione al rapporto con l’alterità e la diversità
culturale e religiosa. Dal mare di mezzo è possibile reclamare una “cittadinanza mediterranea” come idea nuova e più ampia di cittadinanza, proprio perché il Mediterraneo storicamente ha offerto ospitalità a molti popoli che viaggiavano in varie direzioni. In forza della storia del Mediterraneo e della sua vocazione profonda, chiediamo che Venezia possa diventare città
di pace, avviando e sostenendo pratiche di dialogo e di riconciliazione tra le comunità civili e religiose. La rassegna “Ponti di pace” si propone così come un primo esercizio di dialoghi mediterranei.”

Questa la dichiarazione del Prof. Antonio Silvio Calò, presidente della Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace, riguardo il significato di questa rassegna.
Ponti di Pace.
Non solo un titolo ma anche un programma.
La volontà di ridare un ruolo civile ad una città che ha sempre dialogato con il mare nostrum, con il Mediterraneo, un dialogo fecondo, che spesso ha generato pace trai popoli.
La simbologia del ponte, dei ponti, richiama alla struttura stessa della città, dove le singole isole vengono collegate creando un dedalo di ‘strade uniche’, senza auto, motorini o biciclette, strade possibili solo per i piedi e per le barche, strade di ciotoli e di acqua.
Una metafora della vita straordinaria dove per rimetterci a camminare verso la Pace dobbiamo scendere dai nostri ‘cavalli’ e percorrere con calma la strada insieme con gli altri.
Le sponde unite, le nazioni unite, dei popoli uniti, le genti unite, le religioni unite, gli scambi uniti, le culture unite, i saperi uniti…….
Ponti di Pace
“.

“L’antico Mare nostrum da “confine” può diventare “soglia” da attraversare e imparare la misura del riconoscimento reciproco, dell’ospitalità, dello scambio di doni, di una unità che fiorisce nella diversità, di una fraternità possibile”
(C. Monge – G. De Simone, La misura mediterranea dell’umano, Castelvecchi 2024)

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