La Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace, qui di seguito denominata “Fondazione VERIPA”, con sede legale in Venezia, S. Elena, Campo della Chiesa n.3, è un ente di diritto privato in controllo regionale e quindi, ai sensi dell’art. 1 comma 60 della L. 190/12 è soggetto tenuto all’applicazione della normativa anticorruzione. La Fondazione “Venezia per la ricerca sulla pace” è un ente attivo sulla base dell’atto costitutivo perfezionato il 10 settembre 1997 e della L. R. Veneto 16 dicembre 1999, n.55, art.17 (che abroga la precedente L.R. 30 marzo 1988, n.18, art.10). Con riferimento alla Fondazione VERIPA, si rileva che l’adesione della Regione del Veneto alla Fondazione, approvata ancora con la legge regionale n. 18/1988, successivamente abrogata dalla legge regionale n.55/1999 ma da questa richiamata all’articolo 17, indica quanto segue:
Art. 10 – Partecipazione della Regione alla fondazione “Venezia per la sulla pace”.
1. La Regione partecipa in collaborazione con enti e istituzioni venete, alla costituzione di una Fondazione “Venezia per la ricerca sulla pace”, con sede in Venezia, che abbia quali principali finalità statutarie:
– lo sviluppo e il coordinamento delle ricerche scientifiche, anche in collaborazione con enti e istituzioni nazionali e internazionali, sulle questioni relative alla sicurezza, allo sviluppo e alla pace, con particolare attenzione ai paesi dell’area mediterranea e della Comunità Alpe-Adria;
– la promozione delle iniziative atte a divulgare i risultati delle ricerche compiute.
2. La Giunta regionale è autorizzata a compiere tutti gli atti necessari per perfezionare la partecipazione alla Regione alla Fondazione e a versare le quote stabilite dal relativo statuto.
Figurano tra gli enti fondatori della Fondazione, accanto alla Regione del Veneto, la Provincia e il Comune di Venezia, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la Fondazione Cini, l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti; figurano altresì alcune espressioni della cultura religiosa come la Chiesa Luterana e il Centro Don Germano Pattaro di studi teologici. Della Fondazione VERIPA fanno oggi parte anche l’Università di Padova e la Fondazione Querini Stampalia.
Dallo Statuto della Fondazione si rileva quanto segue:
Art. 6
ASSEMBLEA DELLA FONDAZIONE
1 – L’Assemblea della Fondazione è composta da:
a) Il Presidente della Fondazione che la presiede di diritto;
b) Tre componenti designati dalla Regione Veneto;
c) Tre componenti designati dalla Provincia di Venezia;
d) Tre componenti designati dal Comune di Venezia;
e) Un rappresentante designato da ciascun Socio fondatore o ordinario.
Art. 8
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
1 – Il Consiglio di Amministrazione è composto da:
– Il Presidente della Fondazione che lo presiede;
– Due membri nominati dall’Assemblea tra i designati dalla Regione;
– Due membri nominati dall’Assemblea tra i designati di ciascuno degli Enti di cui al precedente art. 6,
paragrafo 1, lettera c) e d) [provincia e comune]
– Quattro membri nominati dall’Assemblea tra i designati dai Soci fondatori e ordinari di cui alla lettera e)
dello stesso art.6.
Art. 10
PRESIDENTE
1 – Il Presidente della Fondazione è eletto dall’Assemblea per 3 (tre) anni entro una rosa di 3 (tre) nomi
proposti d’intesa dal Presidente della Giunta Regionale, dal Presidente della Provincia di
Venezia e dal Sindaco di Venezia.
La legge 6.11.2012 n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nelle pubbliche amministrazioni” ha introdotto l’obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni – nonché per gli enti pubblici e per i soggetti di diritto privato sottoposti al loro controllo, qual’è la Fondazione VERIPA- di redigere, approvare e aggiornare nel tempo un proprio piano triennale che definisca la strategia dell’ente in materia.
Il predetto piano risponde alle seguenti esigenze:
a) individuare le attività, tra quelle di cui al comma 16 della L. 190/12, nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione;
b) prevedere, per le attività individuate ai sensi della lettera a), meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;
c) prevedere, con particolare riguardo alle attività individuate ai sensi della lettera a), obblighi di informazione nei confronti del responsabile, individuato ai sensi del comma 7 della L. 190/12, chiamato a vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del piano;
d) monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti;
e) monitorare i rapporti tra la fondazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti della fondazione;
f) individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti dalle disposizioni di legge.
Il responsabile della prevenzione.
È stato nominato responsabile della prevenzione della corruzione l’avv. Fabio Gava, Presidente della Fondazione VERIPA, nato a Codega di S.Urbano il 26.10.1949. La predetta carica durerà fino a quando lo stesso avv. Fabio Gava rimarrà Presidente della Fondazione VERIPA.
Il responsabile, come richiesto dalla Legge n. 190/2012, propone il Piano e ne verifica l’attuazione diventando il punto di riferimento della strategia di prevenzione della corruzione che in ogni caso coinvolge l’intera organizzazione.
Il responsabile della prevenzione è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione, organo di indirizzo della Fondazione, nella seduta del 21 marzo 2016; nel corso della seduta il CdA ha approvato il Piano triennale anticorruzione proposto dal Presidente.
Il Piano tiene conto della specificità dell’organizzazione della Fondazione, che non è articolata in settori ma ha un unico centro operativo.
Il responsabile della prevenzione, avv. Gava, ha il compito di dare concreta attuazione agli strumenti di prevenzione della corruzione e delle altre misure obbligatorie individuate nel Piano.
a) AREE DI RISCHIO
La gestione del rischio è preliminare e fondamentale ai fini del programma di attività del Piano. In sintesi consiste nell’esaminare l’organizzazione, le sue regole e le sue prassi di funzionamento in termini di “possibile esposizione” al fenomeno corruttivo.
Ciò avviene ricostruendo il sistema organizzativo, con particolare attenzione alle aree sensibili nel cui ambito possono potenzialmente verificarsi episodi di corruzione, mediante una valutazione probabilistica e quindi un sistema di gestione del rischio.
Il sistema dei controlli interni sulle attività della Fondazione è affidato al Collegio dei Revisori dei conti, mentre tutte le decisioni operative sono assunte direttamente dal CdA ; il Segretario Generale attua le direttive del CdA.
Tutti gli organi della Fondazione – Assemblea dei Soci, Consiglio di Amministrazione, Presidente, Vicepresidente e Segretario Generale – svolgono la loro attività a titolo gratuito, senza percepire alcun compenso a titolo di indennità o di rimborso spese.
La Fondazione non si avvale di personale dipendente.
Il processo comincia innanzitutto dalle aree qualificate già a rischio dalla Legge n. 190/2012 presenti nella Fondazione VERIPA e riportate in sintesi: area relativa alla scelta dei contraenti, area concessioni ed erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzioni di vantaggi economici di qualunque genere a persone e a enti pubblici e privati. Le predette aree obbligatorie nonché l’area relativa all’affidamento di lavori, servizi e forniture compongono tutte le aree potenzialmente a rischio di corruzione all’interno della Fondazione VERIPA.
Valutazione delle aree di rischio.
1) Area relativa alla scelta dei contraenti
La Fondazione VERIPA non è una società né ha un’attività commerciale con scopo di lucro e perciò non può essere considerata un soggetto economico sottoposto alle norme sulla concorrenza.
L’attività di ricerca, sviluppatasi nell’arco di oltre sedici anni, si è concentrata su alcuni filoni indicati nel sito della Fondazione. Le ricerche sono svolte da personale qualificato, attivo nel mondo accademico sia nazionale sia internazionale, a titolo gratuito. I risultati delle ricerche sono confluiti in volumi pubblicati per conto della Fondazione VERIPA da case editrici di rilevanza nazionale (Marsilio, CEDAM, Giappichelli). Il contributo richiesto dalle case editrici per la pubblicazione dei volumi costituisce il costo più rilevante sostenuto dalla Fondazione che in cambio ha ricevuto dall’editore prescelto un certo numero di volumi distribuiti gratuitamente in omaggio. La scelta della casa editrice è stata fatta tenendo conto principalmente della capacità di diffusione e del suo prestigio, valutando attentamente le condizioni richieste per la pubblicazione.
Si ritiene che, per quanto concerne l’area relativa alla scelta dei contraenti, la probabilità di esposizione al rischio di corruzione sia molto bassa.
2) Area concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati.
La Fondazione VERIPA non concede sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati.
Si ritiene dunque che anche in quest’area il grado di rischio sia nullo.
3) Area affidamento di lavori, servizi e forniture.
La voce più rilevante di quest’area è costituita dai servizi di tenuta della contabilità, svolta da soggetti di provata esperienza e sottoposti al controllo del Collegio dei Revisori ai quali la Fondazione si è rivolta per individuare i soggetti che meglio rispondano alle limitate esigenze della Fondazione. La contabilità è tenuta dallo studio Salvalaggio di Mestre. Tutte le spese sono annotate in una prima nota e registrate, con le relative pezze giustificative, dai responsabili della contabilità.
Il bilancio preventivo e quello consuntivo sono redatti annualmente con la collaborazione dei responsabili della gestione contabile, approvati dal CdA e valutati dal Collegio dei Revisori dei Conti.
Occasionalmente sono stati affidati lavori di revisione e redazione dei testi da pubblicare a persone estranee alla Fondazione, individuate sulla base di una provata competenza nel settore. I compensi, di modesta entità, sono stabiliti dalla Fondazione VERIPA a conclusione dei lavori.
Anche in questo caso il rischio di fattori corruttivi è altamente improbabile.
b) Formazione, attuazione e controllo delle decisioni. Le decisioni più importanti per la Fondazione si formano, sulla base di un’attenta discussione in seno al CdA. Le decisioni assunte sono attuate dal Segretario Generale, con la collaborazione del Vicepresidente per quanto attiene alla realizzazione dei progetti editoriali. Segretario Generale e Vicepresidente agiscono a stretto contatto con il Presidente.
c) Il Presidente della Fondazione, in qualità di responsabile della prevenzione, è costantemente informato delle attività in corso e può verificarne la congruenza alle modalità di anticorruzione previste dal piano.
d) Il responsabile della prevenzione verifica che non sussistano relazioni di parentela o affinità tra i dirigenti della Fondazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di erogazione di vantaggi economici di qualunque genere.
Come si può osservare dal bilancio consuntivo 2015 allegato i principali cespiti della Fondazione VERIPA vengono dalle quote associative pagate annualmente dai Soci fondatori e ordinari.
La quota di pertinenza della Regione del Veneto, inizialmente pari a 25.000,00 euro, è stata gradualmente ridotta ammontando oggi a circa 5000,00 euro. Inoltre, nel tempo, numerosi soci hanno ritirato la loro adesione. Di conseguenza le disponibilità finanziarie si sono fortemente ridotte e la Fondazione VERIPA può svolgere le attività programmate attingendo agli avanzi di gestione accumulati negli anni precedenti. Ciò rende estremamente improbabile che la Fondazione possa essere oggetto di attività corruttive.
Dallo Statuto della Fondazione si rileva quanto segue:
Art. 3
PATRIMONIO
1 – Il patrimonio della Fondazione è costituito:
a) dal fondo di dotazione conferito dai soci come indicato nell’atto costitutivo;
b) dai beni immobili, dai valori mobiliari e dalle somme conferite a titolo di liberalità dai Soci fondatori;
c) dai beni immobili e mobili che perverranno alla Fondazione a qualsiasi titolo, nonché da elargizioni o contributi da parte di enti e privati, sempre che i beni immobili e mobili, le elargizioni ed i contributi di cui sopra siano espressamente destinati ad incrementare il patrimonio ai fini di cui all’art. 2;
d) Dalle somme derivanti e prelevate dai redditi che il Consiglio di Amministrazione della Fondazione
delibererà di destinare ad incrementare il patrimonio.
(…)
Art. 4
ENTRATE E CONTABILITÀ
1 – Per l’adempimento dei suoi compiti, la Fondazione dispone delle seguenti entrate:
a) Redditi derivanti dal patrimonio di cui all’art. 3 che precede;
b) Contributi annuali versati dai soci fondatori e ordinari;
c) Eventuali contributi o elargizioni, destinati all’attuazione degli scopi statutari e non espressamente destinati all’incremento del patrimonio.
2 – La misura dei contributi annuali da versare da parte dei Soci fondatori e dei Soci ordinari di cui alla lettera e) del successivo art. 6, paragrafo 1, viene stabilita, su proposta del Consiglio di Amministrazione, dall’Assemblea della Fondazione con il voto unanime dei presenti.
3 – Gli enti di cui al successivo art. 6, paragrafo 1, lettere b), c) e d) [Regione del Veneto, Provincia e Comune di Venezia], assicurano un contributo annuale – atto a garantire la gestione ordinaria della Fondazione – la cui misura è definita d’intesa e su proposta del Consiglio di Amministrazione della Fondazione e comunicata all’Assemblea che ne prende atto contestualmente alla decisione di cui al precedente paragrafo 2.
(…)
Fondazione VeRiPa bilancio 2015