
Calò, 'barbarie quello che è accaduto a Fiano'
Pubblichiamo le dichiarazioni rilasciate da Antonio Silvio Calò, presidente della Fondazione Venezia per la ricerca sulla Pace, all’agenzia ANSA.
(ANSA) – VENEZIA, 28 OTT – “Quello che è accaduto ieri all’Università Ca’ Foscari mi convince ancora di più che bisogna iprendere una narrazione diversa sulla pace. Quella di oggi è formata sui dualismi e contrapposizioni e sugli estremismi conseguenti”. A dirlo all’ANSA è Antonio Calò, presidente della Fondazione Venezia per la ricerca sulla Pace che aveva aderito “con il giusto entusiasmo” all’iniziativa degli studenti Universitari del GruppoFutura che aveva organizzato l’incontro-dibattito sulle prospettive di pace in Medioriente a Ca’ Foscari dove il parlamentare Emanuele Fiano (Pd) è stato contestato da un gruppo di attivisti pro Pal e non ha potuto continuare il suo intervento.”Purtroppo avrei dovuto essere presente all’incontro, ma insegno ancora storia e filosofia al liceo classico Canova a Treviso e ho dovuto dare disdetta. Ho scritto subito al dottor Fiano esprimendogli tutta la mia solidarietà. Quando arriviamo a quello che è accaduto ieri, siamo alla barbarie, il livello più basso dell’umanità. L’Università è il luogo della sana dialettica. Dobbiamo uscire fuori da queste dinamiche” sottolinea il presidente della Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace. “All’incontro avrei voluto dire quello che sto dicendo ora: che la via della semplificazione porta alle dittature. La via della complessità porta alla democrazia e che la via della pace è quella dell’accoglienza che è il tema della vita, non dei migranti. Ma purtroppo nel clima attuale, creato in mesi e anni, la gente ha cominciato prima a pensare male dell’altro, poi a parlar male dell’altro e infine a infierire” sottolinea Calò. “La pace è il patrimonio più grande dell’umanità, non può avere colore politico ed è di tutti o di nessuno. Ha una radice che porta al patto e il patto non si può fare da soli. Non si può uscire da questi binari” afferma. “Purtroppo siamo ormai nella terza fase, la più pericolosa dove si alzano le mani e la violenza è vincente. Una violenza a cui ci siamo assuefatti e che pensiamo sia l’unico modo per risolvere i problemi che invece ci rende tutti piccini. La pace ha bisogno della condivisione e dell’accoglienza. Il problema è l’intolleranza, noi non siamo per questa via, sia a destra che a sinistra” afferma Calò. “La nostra missione, che alcuni considerano impossibile, è che Venezia diventi la città mondiale della Pace e l’1 gennaio fonderemo la testata giornalistica ‘Fantasmagoria Pacis’ con tante cellule in tutta Europa che comprendono le Università, in cui ogni giorno si parlerà di pace” annuncia Calò.



