Home / CONVEGNI E SEMINARI / Patrimonio culturale e umanità: la lectio magistralis di Lazare Eloundou Assomo

 

Di Stella Guizzardi

“L’umanità non può definirsi senza il suo patrimonio” ha affermato Lazare Eloundou Assomo, direttore del Centro del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, ospite per una lectio magistralis dal titolo “World Heritage and Global Challenges” presso l’Università IUAV di Venezia il 12 giugno 2025.

Attualmente direttore di un’importante sezione dell’UNESCO a Parigi, Assomo ha alle spalle studi in architettura e un passato da responsabile del cultural emergency sector, che lo rende una figura chiave per comprendere appieno il legame tra crisi, umanità e patrimonio. Proprio di questo infatti ha trattato la conferenza, focalizzandosi sulla costruzione della pace attraverso il ripristino degli spazi vissuti: “Le due guerre mondiali sono risultate in una distruzione senza precedenti. L’UNESCO nasce in questo contesto: chiedendosi che società si vuole costruire dopo questa devastazione, questo perché la guerra inizia nelle menti degli uomini ed è allora nelle menti degli uomini che la pace va costruita”, ha affermato Assomo.

L'interno della cattedrale della Trasfigurazione (ANSA)
(Cattedrale della Trasfigurazione, Odessa, ANSA)

Anche dopo diversi decenni dalle guerre mondiali, la distruzione di spazi e ambienti importanti per il patrimonio culturale continua. Ha aggiunto su questo tema Assomo: “Oggi vediamo comunque grandi crisi, sia da conflitti che da crisi naturali nei quali vediamo attacchi diretti contro il patrimonio culturale. La distruzione di ciò fa parte della persecuzione contro alcune popolazioni, e fa parte degli attacchi contro le identità culturali per aumentare la divisione tra le comunità e annientare il loro senso identitario e di appartenenza”.

Per quanto riguarda ciò che viene dopo la distruzione, Lazare ha sostenuto: “la ricostruzione va fatta con la popolazione locale che possiede il know how”, ciò significa collaborare con gli abitanti che conoscono il territorio, le sue risorse e ciò di cui necessita. Inoltre, “la popolazione locale va inclusa per farla sentire come parte attiva del cambiamento” ha aggiunto il relatore.

 
 
 
Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace