La Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace è stata ricevuta in udienza privata, all’interno del Palazzo Apostolico della Città del Vaticano, dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.
Il Presidente, Antonio Silvio Calò, ha illustrato i valori che da sempre ispirano l’operato della Fondazione, evidenziando anche gli obiettivi futuri e le sfide imminenti. Il Segretario di Stato ha accolto con entusiasmo il quadro che contiene i francobolli congiunti, esprimendo apprezzamento per le parole espresse.
Durante il colloquio, caratterizzato da un’atmosfera distesa ma ricca di contenuti significativi, sono stati affrontati temi cruciali come l’immigrazione e la grave situazione di fame che affligge molti Paesi dell’Africa. Non sono mancati riferimenti alla diplomazia, intesa come strumento fondamentale in un’epoca in cui spesso si preferisce “suonare fanfare” piuttosto che “cucire e tessere rapporti”, per utilizzare le parole del presidente Calò, tra le nazioni.
A conclusione dell’incontro, il Cardinale Parolin ha fatto dono ai presenti di un Rosario papale, accompagnato da un’immagine del Beato Giovanni Paolo I.
A seguire il discorso del Presidente Calò:
“Illustre Eccellenza
Gentile Segretario di Sato
Card. Parolin
La ringrazio molto a nome della Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace per aver accettato il nostro invito a condividere, attraverso un significativo dono, un momento di crescita cristiana e civile intorno ad un tema che è il tema di tutti: la Pace.
Oggi con grande gioia vi doniamo questo francobollo congiunto Stato del Vaticano e Stato Italiano.
Segno di una condivisione, di un dialogo che rappresenta una via privilegiata per capire il valore di pensare la Pace.
Un francobollo, un piccolo simbolo, segno di una volontà, di una scelta di vita che girerà il mondo come un seme di speranza.
Ringrazio tutti Voi che avete indirettamente, qui presenti, rappresentanti delle Istituzioni che hanno affiancato e sostenuto questo progetto.
Ringrazio il Vaticano, nella Sua che ha condiviso l’idea e l’ha favorita concretamente.
Ringrazio il nostro Presidente della Repubblica per esserci sempre stato accanto.
Ringrazio le Poste Italiane che hanno messo in questo progetto entusiasmo e professionalità.
Ringrazio la Regione Veneto e il Comune di Venezia che non hanno mai mancato di seguire e condividere i nostri passi organizzativi.
Il risultato lo vedete ora e auguriamo ad ognuno dei presenti di diventare testimone di una cosa bella e buona che può contribuire a costruire un clima di Pace tra tutti noi.
La Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace in questi 25 anni, lavorando spesso in modo carsico, ha sempre voluto ricordare a tutti noi che la Pace si costruisce con la consapevolezza che nasce dalla ricerca, dal sapere, dal conoscere, dallo studio inteso come incontro con i fatti sia in modo teorico che in modo concreto andando sui luoghi dove la storia ci lascia segni evidenti.
La Fondazione è stata sempre, attraverso i suoi convegni e le sue pubblicazioni, attraverso le sue azioni, una sentinella capace di suonare la ‘campana’ dei pericoli, delle violenze, dei diritti spesso calpestati, delle situazioni tragiche vicine e lontane che gridavano ( in un silenzio assordante ) senza che nessuno fosse ascoltato.
Un ruolo spesso scomodo ma fondamentale in una società che è abituata a selezionare le notizie in base a degli interessi particolari e non in nome di un bene comune e di diritti conclamati ma solo di facciata.
Una Fondazione che in questi ultimi due anni ha deciso di affiancare all’azione fondamentale della Ricerca anche quella della comunicazione e della condivisione dello studio declinandolo in azioni che possano ampliare al massimo lo spazio per tutti quei valori che contribuiscono alla costruzione di veri cittadini, cittadini protagonisti.
Un’azione speciale è stata quella di questo francobollo congiunto.
Quando è nata questa bellissima idea/progetto in tanti hanno pensato che fosse un’ impresa difficile da realizzare, un azzardo. Ebbene, lasciatemi usare una metafora: oggi davanti a noi abbiamo un ‘seme’, un francobollo-seme, che va seminato in un terreno fertile. E questo terreno fertile siamo tutti noi, donne e uomini di buona volontà.
Ecco, attraverso un francobollo portiamo un messaggio di pace in tutto il mondo. Con umiltà e determinazione questo francobollo segni la volontà di stare e scegliere sempre la pace ovunque e con chiunque. Questo francobollo girerà il mondo e nel suo essere piccolo seme potrà sempre far nascere la pianta della Pace in ogni luogo.
Una Fondazione come la nostra con questo segno vuol unirsi a tutti gli appelli che da anni salgono da tutto il mondo per la Pace.
Un francobollo, un simbolo che evoca e chiama tutti a guardare alla Pace come il bene supremo dell’umanità da custodire e conservare.
Un bene sacro, che non dovrebbe essere mai violato.
Noi tutti come donne e uomini dobbiamo avere il coraggio di diventare testimoni della Pace. Testimoni della Pace quotidiana, quella fatta di piccoli gesti, di sorrisi, di parole concilianti, rispettose.
Solo così il nostro impegno avrà una forza capace di muovere le montagne.
Perché tutti noi siamo consapevoli che cambiare il mondo è arduo , ma nello stesso tempo siamo consapevoli che vivendo e costruendo la Pace ogni giorno stiamo comunque cambiando noi stessi e chi ci sta vicino.
Questo è il mio augurio oggi a tutti Voi…
Illustre Segretario di Stato Eccellenza Card. Parolin
Sarà portato in dono, nella versione ‘quadro’ alla Regione Veneto, nella figura del suo Presidente, Dott. Luca Zaia.
Sarà donato anche al nostro Sindaco e al nostro Patriarca.
Sarà donata al Santo Padre e al nostro Presidente della Repubblica.
Sarà donata al Ministro Italiano dell’Imprese e del Made in Italy.
Sarà spedito a tutti i premi Nobel per la Pace.
Tutte queste persone saranno invitate prossimamente a Venezia per ritrovarsi per un appello significativo per la Pace.
E’ l’occasione per esplicitare un nostro intento, come Fondazione molto forte e chiaro.
Faremo di tutto ora e nei prossimi anni per far sì che la Città di Venezia diventi la città mondiale della Pace.
La pace è un bene di tutti. La pace si costruisce con tutti, nessuno deve essere o sentirsi escluso.
La Fondazione deve essere sempre uno spazio-luogo del dia-logos, un centro fecondo capace di accoglienza, intesa come percorso propedeutico alla pace. Venezia è un luogo di pace…è una città che offre a tutti la bellezza, il bello che porta alla meraviglia e allo stupore, a cogliere il senso profondo del nostro camminare, spostandosi a piedi, incrociando persone di tutto il mondo nei campielli, nelle calli e nelle piazze, spazi che spingono ad un confronto, ad un ricco scambio. Venezia città della tolleranza, della stampa, del commercio, dell’arte, della musica…dei linguaggi che uniscono… Venezia città della Pace.
Venezia capitale della Pace nel mondo.
La Pace non è una parentesi tra due guerre. Che tristezza dover parlare della Pace solo quando ci sono le guerre e di riflesso ad esse.
Dobbiamo avere il coraggio di pensare e vivere la Pace come un bene che è vivo e presente indipendentemente dalle guerre.
Pensare e vivere la Pace perché consapevoli della sua bellezza esistenziale.
La Pace non ha colori politici.
La Pace è il bene religioso e civile più alto a cui tutti devono guardare con attenzione e partecipazione diretta.
La Pace è il vero patrimonio dell’umanità.
Certamente c’è bisogno anche di eventi e momenti corali che favoriscano il senso profondo di questo bene comune ma deve essere chiaro che sono i nostri pensieri, le nostre parole e i nostri gesti quotidiani che contribuiscono in primis a creare quel clima di relazioni pesonali e sociali propedeutici alla Pace.
In questo dobbiamo diventare, essere un esempio.
Uno stimolo per tutti.
Dobbiamo essere consapevoli che l’uomo è tale solo se è capace di costruire insieme con i suoi simili un mondo di relazioni e di rapporti, un mondo ricco di volti umani che si guardano, che incontrandosi siano capaci di ascolto e di dialogo pur nelle differenze, un mondo capace di accogliersi nelle diversità, un mondo dove ognuno si senta protagonista per quello che è e non per quello che gli altri vogliano che sia, un mondo gravido di infinite esperienze culturali e artistiche che ci faranno ricchi nel cuore e nella mente; un mondo dove la natura nelle sue mille dimensioni sia accolta e incanalata in quel rispetto che è l’armonia…un mondo dove il fare e il trasformare sia uno specchio di quell’armonia, un mondo dove ognuno possa vivere dignitosamente e possa sviluppare al meglio i propri talenti, un mondo consapevole che ogni azione guidata dal bene genererà altro bene…
Auguro a tutti un mondo di Pace.”
Prof. Antonio Silvio Calò
Presidente della Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace